Film diretto da Pasquale Festa Campanile (1982), con Adriano Celentano, Felice Andreasi, Carole Bouquet, Enzo Robutti, Andrea Montuschi...
Citazione: "Uh!"
Bingo Bongo (detto Caloggero) non vuole rinunciare al lato animalesco che ogni uomo, nel più profondo del suo io, possiede. Non vuole neppure che suo figlio cresca senza provare le stesse sensazioni primordiali. E così non rinuncia a insegnargli a ululare. Non aspetta la luna piena, per lui ogni luna è buona: luna calante, luna crescente, luna rossa e luna storta... il suo piccolo fagottino deve imparare a ululare. Gli insegnerà anche ad abbaiare, e poi eventualmente a parlare. Oddio, proprio parlare no: diciamo urlare. Già perché Bingo Bongo (detto Caloggero) "parla" normalmente a un livello stimato intorno ai 140 decibel, e non si cura di abbassare il tono della voce, anzi, la cura costantemente in vista del Guinness dei primati. Come primate, sarebbe doveroso riconoscerglielo.
Nessuno sa come si chiami il suo piccolo cucciolo, ma da una sommaria ricostruzione, miscelando le parole con cui lo apostrofa il padre: "Ao!" a quelle della madre: "Ndognooo" sembra abbastanza verosimile che il nome corrisponda a Andogno.
Il nostro piccolo Andogno crescerà complessato più che dal nome, dall'angoscia di diventare un giorno come il padre. Bingo Bongo (detto Caloggero) è degno di uno dei famosi documentari di Piero Angela sulle origini della specie umana: cammina scalzo coi suoi piedi da Hobbit facendo vibrare i pavimenti. Cammina in continuazione e non si capisca dove vada, dal momento che i moderni appartamenti sono di dimensioni sempre più ridotte. Cammina e parla, perché parlare fa parte della sua natura, e parlando fa vibrare le pareti. Ogni tanto (ovverosia: ogni spesso) urla, facendo vibrare il soffitto. Pavimento, pareti e soffitto: abbiamo quasi terminato l'inventario dell'appartamento. Quasi, perché manca l'antro, il rifugio, la tana: quel locale adibito a ufficio che altri erroneamente chiamano terrazzo e dove Bingo Bongo (detto Caloggero) riposa quando non vaga da una stanza all'altra. Neppure Piero Angela potrebbe spiegarci come Bingo Bongo (detto Caloggero) possa passare tanto tempo in un paio di metri quadri nel terrazzino in interminabili telefonate dalle quali il maestro Gigi Proietti avrebbe solo da imparare, chiamando i parenti per fare ordinativi di olio, vino e formaggi dal suo profondo Sud da rivendere esentasse, cercando appigli per far validare la sua presunta invalidità (se solo sapesse che basterebbe un esame psicoattitudinale alla scuola elementare), giustificando le numerose assenze dal lavoro. Tra una telefonata e l'altra, saluta i pochi conoscenti di passaggio (perché di amici non se ne parla proprio), caccia delle urla al figlio affinché non si dimentichi del padre e chiama la moglie Elenà "con l'accento sulla A" (nome cui si ispirò anche Ezio Greggio per il personaggio di Mister Tarocò "con l'accento sulla Q") per farsi servire anche solo un bicchiere d'acqua: Bingo Bongo (detto Caloggero) il terrazzo se lo è sudato, di la non si muove!
Il cucciolo sa che questo sarà il suo destino, eppure ogni tanto si ribella come può: e così alle urla del padre, si alternano i pianti del figlio...
Pubblicato il 29 novembre 2007
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